Le molecole inalate bloccano il Covid nei topi
Le nanofitine, che derivano da una proteina presente nel Sulfolobus acidocaldarius, un microrganismo archeologico presente nelle sorgenti termali, hanno neutralizzato con successo la SARS-CoV-2 nei topi e sono state ben tollerate. È stato osservato che, quando inalate dai roditori, le nanofitine ingegnerizzate, che inibiscono il virus legandosi alle sue proteine spike, raggiungono rapidamente i polmoni in dosi elevate, prevenendo ed eliminando le infezioni precoci, i ricercatori della società biotecnologica Affilogic riferiscono il 30 agosto sulla rivista Molecular Terapia.
"Siamo stati in grado di generare, in pochi mesi, nanofitine anti-SARS-CoV-2 che inibiscono l'infezione virale e poi fonderle geneticamente insieme in un'unica potente molecola in grado di bloccare contemporaneamente diverse regioni del virus per una maggiore efficacia", afferma il primo. autore Sébastien Viollet, project manager di ricerca e sviluppo presso Affilogic. "I metodi classici si basano principalmente sulla neutralizzazione di una singola regione di virus per inibirne l'infezione. Siamo andati oltre come mezzo per mantenere potenzialmente l'efficienza del blocco anche se una delle regioni è mutata."
I precedenti trattamenti per COVID-19, come gli anticorpi monoclonali, erano limitati dalla necessità di dosi elevate, dai ritardi nel raggiungimento delle concentrazioni terapeutiche nel sito dell’infezione e dalla ridotta efficacia terapeutica contro le nuove varianti SARS-CoV-2. Se approvata per l’uso negli esseri umani, la tecnologia della nanofitina potrebbe offrire un’alternativa non invasiva con l’immediata inibizione della carica virale presente nei tessuti polmonari. Poiché le molecole sono relativamente piccole e molto termostabili, la loro resistenza alle alte temperature e a un’ampia gamma di valori di pH potrebbe aiutare a semplificare la produzione e la formulazione.
"La tecnologia della nanofitina è molto adattativa e potrebbe essere implementata in altre malattie respiratorie infettive, aumentando il numero di farmaci biologici somministrati direttamente nel polmone per un'azione rapida e facilità d'uso", afferma Viollet. "Ciò è di particolare interesse per le popolazioni con tolleranza limitata alle iniezioni ripetute, come neonati e anziani. Si prevede inoltre che il costo di tali prodotti inalatori sarà inferiore a quello degli attuali iniettabili e richiedono meno vincoli come il controllo della temperatura, ottenendo quindi maggiore accessibilità globale."
Gli autori affermano che sarà necessario ulteriore lavoro per ottenere la reattività crociata contro un ampio spettro di varianti, pur mantenendo un rapido processo di sviluppo. Inoltre, dovrebbe essere effettuato un nuovo studio sull’efficacia per valutare le nanofitine rispetto ad altri prodotti biologici nella stessa configurazione, ad esempio dopo l’iniezione.
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